E se potessimo produrre direttamente in casa nostra piccoli oggetti che ci servono invece di uscire per andarli a comprare?

Questo è l’obiettivo del progetto RepRap: produrre un dispositivo in grado di autoreplicarsi e che permetta, a chiunque abbia a disposizione una modesta somma di denaro, di ottenere questo piccolo sistema produttivo in casa, per realizzare tutto ciò di cui si ha bisogno. 

RepRap sta per “Replicating Rapid Prototyper”, prototipatore rapido a replicazione, ed è un progetto con il quale si punta a sviluppare una stampante 3D in grado di produrre da sé gran parte dei suoi componenti. 
La sua natura autoreplicativa, inoltre, ne favorisce la diffusione ed un possibile cambio di paradigma per il quale si arriva ad avere una produzione personalizzata.

Il progetto nasce nel 2005, dall’idea di Adrian Bowyer, professore in ingegneria meccanica all’Università di Bath, nel Regno Unito.
Ad oggi sono molte le stampanti 3D che fanno parte di questo progetto e tra queste possiamo notare 3 modelli Prusa
Le RepRap sono state studiate in modo tale da essere realizzate con altre RepRap costruite precedentemente, aggiungendo solo pochi altri elementi. Per di più, per la fase dell’assemblaggio, sono richieste semplici capacità manuali, niente di troppo complicato. 
Bisogna pagare per ottenere i progetti da stampare? Assolutamente no! Tutti i lavori creati nell’ambito di questo progetto sono pubblicati con licenze Open Source.

Non è però tutto oro quel che luccica! Infatti, se tra le caratteristiche distintive di una di queste stampanti 3D c’è la semplicità di autoreplicazione, allo stesso tempo per l’assemblaggio sono richieste delle competenze piuttosto elevate in ambito elettronico-meccanico, per l’inserimento delle parti che permettono la movimentazione della stampante stessa. 
Non sono da meno le conoscenze richieste in fase di stampa: difatti, nonostante sia possibile trovare gratuitamente, in diverse piattaforme partners OpenSource, i file stl di cui si ha bisogno, è giusto conoscere un minimo il funzionamento della stampante 3D, i materiali da utilizzare e le varie fasi pre e post stampa
Insomma, un minimo di esperienza iniziale per prendere il via!

Guardando verso il futuro, uno degli obiettivi del progetto RepRap è quello di andare ad integrare, all’interno del prodotto, mezzi conduttori di elettricità. 
Ad oggi, non è ancora possibile l’autoreplicazione di una stampante 3D RepRap al 100%, ma il team del progetto sta lavorando da tempo al fine di renderlo possibile, includendo cavi elettrici, circuiti stampati e motori passo-passo. 

Non sappiamo con precisione dove questo progetto sarà in grado di arrivare nei prossimi anni, ma siamo sicuri che ci saranno upgrade e novità!
Nel frattempo, rimani aggiornati sui nostri social per conoscere tutte le novità dal mondo della stampa 3D. 
3DFlix è in continua evoluzione, pronto a soddisfare ogni tua curiosità. Buona stampa!

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